lunedì 17 maggio 2010

Così cambierà Piazza Piemonte

Là dove c’è il cemento tornerà l’erba, sarà alzato un podio e verrà collocata in cima una statua di Sassu: il «Cavallo del mare».

La rinascita di piazza Piemonte passa dalla demolizione, tra giugno e luglio, di un terzo dell’ecomostro che porta ai box sotterranei e dalla donazione della scultura al Comune da parte dalla Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares. Il «Cavallo», nel progetto approvato dalla Fondazione e condiviso dal Comune, occuperà la porzione di suolo tolta allo scatolo. Salgono così a quattro le opere di Sassu assegnate al «Parco delle arti» di fronte al Nazionale. Non è ancora sicuro, invece, il destino delle «Tre Grazie» di Salvatore Fiume: la prima ipotesi è stata bocciata dalla Commissione paesaggistica di Palazzo Marino e gli eredi, adesso, ci riprovano con un secondo, e definitivo, schema di intervento. L’autosilo da 600 posti è finito da due mesi. La pensilina è stata colorata di bianco, in tono col Teatro, e aggraziata da un giardino pensile sul tetto: «Il paesaggio è già nettamente migliorato» osserva l’assessore ai Lavori pubblici, Bruno Simini. Da questa settimana si lavora al piano di risistemazione superficiale dell’area. L’assessore al Decoro urbano, Maurizio Cadeo, incontrerà la famiglia di Fiume, i legali e l’architetto Umberto Callos Calloni per discutere della nuova ipotesi di studio sul centro di piazza Piemonte: «Troveremo un’intesa — assicura —. E speriamo che la Commissione paesaggistica non blocchi nuovamente l’operazione». L’ultima volta, le «Tre Grazie» si erano incagliate sul frassino in mezzo all’incrocio. Le sculture, conclude Cadeo, «non sono orpelli, ma un contributo fondamentale per la rinascita di piazza Piemonte». Quattro sicure. Forse cinque.
corriere milano
Continua...

giovedì 13 maggio 2010

A Milano arrivano i Bersaglieri

Al via la 58esima edizione del raduno dell’associazione nazionale dei Bersaglieri. Centomila fanti piumati invadono Milano con un ricco programma che si protrarrà per tutto il fine settimana.

L’inaugurazione? Mercoledì 12 maggio alle 14 con la Mostra dei Bersaglieri allestita al Museo del Risorgimento a Milano. Il primo momento solenne del raduno è previsto per venerdì 14 maggio alle 11, con la cerimonia dell’alza bandiera e la deposizione della corona al monumento al Bersagliere in piazza Duomo.
“Milano è orgogliosa di ospitare un appuntamento così significativo- spiega Massimiliano Orsattil, assessore al Turismo Marketing Territoriale, Identità -,che sono certo oltre a far segnare un afflusso importante di partecipanti saprà catalizzare l’attenzione degli stessi milanesi, da sempre affezionati ad un Corpo così rappresentativo delle nostre Forze Armate.” Una tre giorni ricca di sfilate, concerti di fanfare e esibizioni ginnico-militari, che trascinerà la metropoli lombarda in un clima di rievocazione, e al contempo di attualità, circa la tradizione e la presenza del Corpo dei Bersaglieri nelle missioni nazionali ed estere.
Il programma - I festeggiamenti si apriranno Mercoledì 12 maggio alle ore 8.30 con un’esposizione filatelica dedicata al Corpo, presso il Palazzo delle Poste di Via Cordusio 4, mentre alle ore 14.30 il Museo del Risorgimento inaugura un’intera mostra atta a raccontare la storia dei Bersaglieri dal 1836 ad oggi. Venerdì 14 maggio alle ore 10.30 il Vice Sindaco Riccardo De Corato accoglie a Palazzo Marino il Medagliere Nazionale dell’Associazione Bersaglieri, accompagnato dalle immancabili fanfare. Nel pomeriggio del 12 maggio, dalle ore 15.00 alle ore 18.00 con partenza da Foro Bonaparte, due fanfare a bordo di bus scoperti animeranno le vie della città. La giornata si conclude alle ore 20.30 presso il Teatro dal Verme di Via S. Giovanni sul Muro, 2 dove 4 fanfare si esibiranno in un suggestivo concerto con ingresso gratuito sino ad esaurimento posti. La giornata di Sabato 15 si apre con 4 fanfare a bordo di bus scoperti che vivacizzeranno le vie della città facendo tappa anche in alcune delle principali case di riposo cittadine. Negli spazi del Castello Sforzesco a partire dalle ore 15.30 tutte le famiglie milanesi potranno ammirare le emozionanti evoluzioni ginniche e ciclistiche dei Bersaglieri. In serata, alle ore 21.30, 15 fanfare si esibiranno in altrettante piazze del centro città: da P.za Cordusio a P.za Sempione solo per citarne alcune.
L’apice dei festeggiamenti si terrà Domenica 16 maggio alle ore 10.00 alla presenza del Ministro della Difesa Ignazio La Russa e del Capo di Stato Maggiore dell’esercito Gen. C.A. Giuseppe Salotto e prenderà il via dai bastioni di Porta Venezia la sfilata celebrativa del 58° raduno nazionale dei Bersaglieri. Il lungo corteo sarà aperto dalla fanfara Aeronautica della Prima Regione Aerea, seguita dagli allievi della Scuola Militare Teulié, a cui faranno seguito 70 fanfare di fanti piumati provenienti da tutta Italia. La sfilata seguirà il seguente itinerario: Bastioni di Porta Venezia, C.so Venezia, P.za San Babila, C.so Europa, Verziere, P.za Fontana, P.za Duomo dove al termine, si svolgerà la cerimonia dell’ammainabandiera concludendo la tre giorni di festeggiamenti.
IL Giorno
Per maggiori informazioni sul programma, visitate il sito web:
http://www.bersaglierimilano2010.it/principale800.htm
Continua...

lunedì 10 maggio 2010

La mappa delle "vedovelle", l'acqua all'angolo della strada

Sono 417 e funzionano da ottant'anni garantendo il sollievo dei pedono assetati dal loro becco da drago

La più antica si trova in piazza della Scala ed è in bronzo.
Le altre 417, disseminate per tutta Milano, sono ih ghisa. Tutte hanno la forma di un drago verde. Sono le fontanelle di Milano, le cosiddette vedovelle, chiamate così perchè il flusso continuo dell'acqua, che da oltre ottant'anni disseta milanesi e turisti, ricorda nell'immaginario collettivo il pianto inconsolabile delle vedove. Il Comune, nell'ambito di un progetto che mira a incentivare l'uso dell'acqua pubblica, ha distributo, nel corso della Giornata Nazionale delle Bicicletta, diecimila mappe, stampate in carta riciclata, dove è possibile individuare la fontanella più vicina. Una mappa che è disponibile anche online, sul sito fontanelle.org, in cui è stata ricostruita tutta la rete delle vedovelle, la cui manutenzione quotidiana è affidata a Metropolitana Milanese.
"Vogliamo rilanciare le vedovelle non soltanto come simboli di un passato storico ed estetico da salvaguardare, ma anche come un patrimonio utile per recuperare la loro originaria funzione sociale, che è quella di garantire l'accesso facile e sicuro ad un'acqua di ottima qualità a costo zero" ha affermato l'assesore all'ambiente del Comune di Milano Paolo Massari, ricordando come il flusso continuo dell'acqua delle fontanelle, contrariamente a quanto si può immaginare, non genera alcuno spreco ma al contrario evita che eventuali ristagni provochino la formazione di flora batterica. "Anche la portata in uscita dalle fontanelle - ha aggiunto Massari - non si disperde inutilmente ma si scarica in fognatura, raggiungendo i depuratori di Milano dove viene disinfettata e rilasciata ai consorzi agricoli per l'irrigazione dei campi a sud della città".
Da questo link è possibile visualizzare la mappa con le fontane in tutta la città di Milano:
www.fontanelle.org/mappa-fontanelle.aspx
Continua...

venerdì 7 maggio 2010

Progetti dimenticati, Corso Indipendenza Milano

L' area di Corso Indipendenza, liberata dal traffico veloce, viene riqualificata da un giardino con scalinate e corsi d'acqua.
Arch. Maria Luisa Santagostino

L'area di Corso Indipendenza una delle tante aree milanesi nelle quali il verde risulta essere un elemento urbanistico secondario. Riportare, quindi, una zona verde di tali dimensioni, ad una unitarietà di percorso e di visuale prospettica, risulta essere l' intento di questo progetto. Tale unitarietà viene attuata eliminando due strade trasversali di minore importanza, ed interrando invece la Via Castelmorrone che risulta essere un asse viario ad alto scorrimento. Nel corso viene deviato il traffico veloce che procede nella direzione di Corso Concordia da una parte e Corso Plebisciti dall'altra (verso le altre radiali attigue); in Piazzale Dateo il problema dei parcheggi risolto da una autorimessa sotterranea progettata nel cortile della casa del Comune prospiciente la piazza, e da un parcheggio previsto dal progetto del Passante Ferroviario, che transita in viale Piceno. La parte centrale del corso delimitata da doppie file di alberi ad alto fusto esistenti (ippocastano) che creano una cortina di separazione dalla strada e delimitano lo spazio verde: la parte interna viene liberata dagli alberi e pensata come un unico elemento architettonico degradante da piazzale Dateo verso piazza Risorgimento. I tre piani altimetrici delle sezioni (1,5 - 2,5 e 3,5 m) sono collegati da rampe e scalinate ed un corso d' acqua sull' asse centrale collega le tre fontane che scandiscono il percorso. Ogni livello caratterizzato da differenti specie arboree di piccolo e medio fusto in modo da creare un differente effetto cromatico durante la fioritura primaverile. L' intervento, oltre a valorizzare una zona semi - centrale da un punto di vista commerciale, regala alla città un percorso pedonale nel verde adatto ad ospitare manifestazioni all' aperto di carattere artistico e culturale.
Continua...

Come cresce Milano, zona Garibaldi

Bellissimo video realizzato dall'utente Mizuno002

Girovagando per internet ho trovato questo bellissimo montaggio video, che consente di vedere l'incredibile lavoro che si sta svolgendo nell'area Garibaldi per il progetto Porta Nuova.
Continua...

mercoledì 5 maggio 2010

Corso Buenos Aires in passerella

Una doppia passerella pensile caratterizza il Corso Buenos Aires separando il flusso automobilistico dal percorso pedonale.

Un progetto proposto per la via commerciale di Milano Corso Buenos Aires che non verrà mai realizzata, ma molte interessante dal punto di vista progettuale.

Le città mercato assediano dalle loro postazioni periferiche la metropoli, un tempo unico centro commerciale della regione, filtrando e captando il flusso dei consumatori e dei “ bisognosi di urbano ”, provenienti dall ' hinterland. Corso Buenos Aires, forte della sua posizione e di 1,5 Km di vetrine, ha svolto per anni nel contesto cittadino un ruolo di indiscusso predominio sulle altre aree commerciali milanesi. La tendenza delle suddette alla specializzazione ha concentrato all'interno della cerchia dei navigli e lungo l ' asse Magenta - Vercelli il commercio d ' élite. Tutto il resto, dimensionalmente rilevante, è conteso tra le città mercato ed i corsi commerciali della città. Da ciò la necessità per il sistema Corso Buenos Aires di riorganizzarsi associando alla sua dimensione incomparabile nuovi caratterizzanti percorsi pedonali e luoghi di sosta, necessariamente separati e non più in conflitto con il flusso automobilistico ed, aspetto non trascurabile, un incremento importante di parcheggi. L ' idea di progetto è una doppia passerella, da Piazza Oberdan a Piazza Argentina, che scavalchi tutte le vie trasversali, con scambi di percorso in corrispondenza dei tre incroci più importanti e facilmente accessibile con scale (anche mobili) ed ascensori per disabili. Ciò permetterà: 1) un percorso continuo coperto a quota strada; 2) 250 nuovi posti macchina; 3) un percorso continuo pensile, a livello del primo piano degli edifici, con luoghi di sosta e spazi all'aperto per gli esercizi commerciali (bar, fast - food, esposizioni di merce, ecc.); 4) progressiva riqualificazione degli spazi costruiti del primo piano degli stabili (in parte già accorpati agli spazi commerciali di quota strada).
http://www.dibaio.com/
Continua...

Navigli, isola pedonale rimandata

Partirà da metà giugno. Lettera dei comitati al sindaco: «Viviamo in trappola» De Corato: Ztl all’Arco Pace

Una lettera di tutti i comitati di quartiere al sindaco Moratti, protocollata in mattinata: «L’amministrazione deve intervenire in maniera efficace per impedire i gravi danni alla vita, al riposo e alla salute subiti da chi è assediato dalla movida». E un’assemblea di fuoco, in serata, dei residenti sulla Ripa di Porta Ticinese: «Troppi disagi dall’isola pedonale estiva, siamo schiacciati dai locali che non rispettano le regole». Non basta la pioggia ad allontanare le polemiche sulla Milano di notte, la città dei conflitti sul divertimento e sul rumore. Giovedì, in Comune, gli assessori alla partita (Rizzi, De Corato e Massari) cercheranno un accordo con l’Unione del commercio sul blocco al traffico estivo sui Navigli.
L’ipotesi: isola pedonale accorciata di un mese rispetto al 2009, dall’11 giugno a settembre (più tre weekend tra fine maggio e inizio giugno) e orari più corti (dalle 20 alle 2 di notte). I gestori dei locali non si accontentano («Troppo penalizzati») e per il motivo opposto s’infuriano i residenti («Viviamo in trappola»). La stagione delle proteste è cominciata. Il segnale arriva dal coordinamento del Comitati che chiede «un incontro personale e diretto» al sindaco: «Serve un punto di equilibrio fra la libertà di divertimento e il rispetto della salute dei residenti» dall’Arco della Pace alle Colonne di San Lorenzo, da corso Como a corso Garibaldi, dai Navigli a via Valtellina, lì dove si concentrano i bar, gli happy hour lunghi, i discopub. L’opposizione in consiglio ha messo all’ordine del giorno una proposta sulla movida: «Controlli Arpa sull’impatto acustico dei locali notturni; distanze di sicurezza da palazzi, chiese e case di riposo; divieto di alcol dopo mezzanotte».
Il vicesindaco Riccardo De Corato, intanto, ha firmato ieri la delibera per l’istituzione della Zona a traffico limitato serale all’Arco della Pace: «Il blocco al traffico, sperimentale, sarà attivo entro fine mese, tutti i giorni della settimana, festivi compresi, dalle 22 alle 6 del mattino. Tuteliamo i residenti, ma favoriamo anche la possibilità di sosta regolare per gli avventori dei locali». Via Gherardini resterà aperta: c’è un’autorimessa.
Armando Stella
Corriere Milano
Continua...

martedì 4 maggio 2010

Castello Sforzesco, al via 5 anni di restauri

«Sarà pronto per l’Expo»
E' partito il restauro: nuovi servizi, info point e bookshop, un caffè déhor e un ristorante panoramico

Entrando dalla porta principale, sotto la Torre del Filarete, poi a sinistra, in fondo, il cancello è sbarrato perché c’è una rinascita in corso. Da ieri, e per i prossimi cinque anni, il Castello Sforzesco è una fortezza in restauro: i lavori sono iniziati dalla Cortina di Santo Spirito, col recupero di tetto e facciate, prima fase di un intervento complessivo di restyling che vuole «restituire alla città un gioiello rinnovato all’appuntamento con Expo». La rivoluzione è profonda: nuovi servizi, info point e bookshop; un caffè déhor e un ristorante panoramico; l’ex ospedale spagnolo trasformato in sala conferenze; ricostruzione del Rivellino; riallestimento della Raccolta Bertarelli e delle sale museali. L’assessore ai Lavori pubblici, Bruno Simini, saluta i cantieri con soddisfazione: «Entro quest’estate avvieremo anche il restauro della Cortina Sud, della Rocchetta e della Corte Ducale».

Rispetto agli annunci di partenza siamo in ritardo di otto mesi, ma ci siamo. Ieri si sono visti gli operai e venerdì sarà approvato in giunta il progetto di rifacimento dell’ospedale, l’edificio più «delicato e degradato », ma anche quello che «può riservare sorprese». Il direttore delle Collezioni civiche, un «emozionato» Claudio Salsi, ricorda che «gl’interni non furono riqualificati dal Beltrami tra fine Ottocento e inizio Novecento. Sulle pareti resistono le decorazioni reali e gli stemmi familiari dei Guevara, dei Guzman, dei Padilla e dei Mendoza, le quattro casate d’epoca spagnola. Il restauro potrebbe far affiorare altri dipinti murari cinquecenteschi». L’allestimento della sala convegni è stato appena definito: il pavimento di vetro sarà appoggiato sulla superficie originale, i cablaggi saranno annegati nella sabbia, «innovazione e rispetto della storia».

La rigenerazione del Castello ha due ideologi: l’architetto inglese David Chipperfield e l’italiano Michele De Lucchi, vincitori del concorso internazionale del Comune per la progettazione del «Museo dei musei». La Fondazione Cariplo ci mette gran parte dei fondi, circa 26 milioni di euro, mentre Palazzo Marino finanzia gli interventi di recupero conservativo (12 milioni di euro). Il punto di partenza è un’autocritica: «Il Castello, oggi, è inospitale. Va integrato meglio nella città, avvicinato al pubblico». È un lavoro complesso, ha spiegato De Lucchi, «richiede rispetto della storia, discrezione, ma anche senso della contemporaneità». Equilibrio, ecco. La sintesi che Chipperfield ha cercato nella reinterpretazione del Rivellino di Santo Spirito, l’unico «ampliamento murario» dai tempi del Beltrami, ipotesi già approvata dalla Soprintendenza: nel rudere saranno ricavati un nuovo ingresso turistico, sale espositive sulla storia militare di Milano e un ponte di collegamento alle merlate.
«L’amministrazione dedica oltre il 20 per cento del bilancio complessivo alla cultura — commenta l’assessore Simini —. C’è grande attenzione ai gioielli della città». La Biblioteca d’arte, le collezioni fotografiche e le raccolte extraeuropee del Castello traslocheranno dallo Sforzesco quando sarà completata nella Città delle culture disegnata sempre da Chipperfield nell’ex Ansaldo di via Bergognone: il cantiere della Babele d’arte è aperto, dovrebbe concludersi nel 2011, ma i fondi del Comune coprono solo la prima parte dei lavori.
Corriere Milano
Continua...

lunedì 3 maggio 2010

Festival della Biodiversità 2010 a Milano

Due settimane e tre week end ricchi di spettacoli, incontri, buon cibo, mostre, cinema, arte e giochi per approfondire la conoscenza della natura e dello sviluppo sostenibile. 21 maggio- 6 giugno

Biodiversita', conoscerla, difenderla, rispettarla a cominciare da quella sotto casa. Ritorna il Festival della Biodiversita', giunto alla sua quarta edizione, il piu' grande appuntamento culturale, artistico e ludico sulle tematiche ambientali in Italia, che propone piu' di 100 eventi dedicati al tema della tutela della natura a partire dalla metropoli milanese. Dal 21 maggio al 6 giugno 2010 due settimane e tre week end ricchi di spettacoli, incontri, eventi nella natura, buon cibo, mostre, cinema, arte, giochi per le famiglie, per raccontare la ricchezza della natura, nelle sue molteplici varieta' e sfumature, e sensibilizzare alla salvaguardia della biodiversita'.
Una kermesse all'insegna del verde per promuovere la conoscenza dello sviluppo sostenibile e della natura coinvolgendo non soli gli addetti ai lavori. Ce n'e' per tutti i gusti e tutte le eta': iniziative ludiche e scientifiche si intrecciano rivolgendosi ad esperti, studiosi, imprenditori e agricoltori, ma non solo, parlando ai giovani, ai bambini e alle famiglie, attraverso manifestazioni e momenti di varia tipologia, utilizzando un linguaggio in grado di trovare la giusta alchimia tra divertimento e scienza.
Tanti modi di stare insieme all'aria aperta e familiarizzare con la Natura per scoprire che anche in citta' pulsa un mondo verde che va difeso, vissuto e ''gustato''.
http://www.festivalbiodiversita.it/
Continua...

Droga e alcol al Mayday, 15 ricoveri

L’accusa del Comune: è stato un rave
In centomila al corteo che si è concluso al Castello con un concerto. De Corato: un’offesa alla città

Cinquantadue interventi del soccorso medico, quindici ragazzi ricoverati dopo malori legati all’assunzione di droga e alcol, un ventenne che
indossava una maglietta con la scritta «Casa Pound» malmenato e, per finire, 18 mila euro di spesa per ripulire la zona.
È il bilancio della Mayday Parade, la manifestazione che si è conclusa con un concerto sabato notte in zona Castello, dopo un corteo che si è snodato per le vie del centro. Iniziativa giunta alla decima edizione e promossa dal sindacalismo di base e dai centri sociali, che ha come fine la lotta contro il precariato. Secondo gli organizzatori, al corteo hanno partecipato centomila persone.
Ma a puntare il dito contro la manifestazione, sono i dati resi noti dal vicesindaco, Riccardo De Corato. «La città — ha detto — è stata offesa da imbrattatori ubriachi. Quello andato in scena al Castello è stato un rave». Nell’intera giornata, fino alle 21 di sera, secondo il Comune sono infatti arrivate circa 1300 chiamate di soccorso e sono state inviate 680 ambulanze. Dalle ore 19, poi, secondo il 118, sono giunte un numero considerevole di richieste di soccorso provenienti dall’area attorno al castello Sforzesco. «A causa degli eventi del pomeriggio, della particolarità della popolazione attesa per il concerto e della sua numerosità», ha sottolineato l’Agenzia regionale l’Areu, è stata decretata presso la Centrale Operativa la situazione di «maxiemergenza».
All’altezza di Foro Bonaparte, per fare fronte alla situazione, sono state allestite un posto medico avanzato e un’unità speciale grande emergenze implementazione risorse ospedaliere. A livello numerico, secondo quanto reso noto dal 118, le chiamate durante i cortei cittadini sono state 52, 29 le ambulanze inviate. Nella serata al Castello, invece, 25 le persone visitate presso il posto medico avanzato, 15 quelle inviate al Policlinico.
Quaranta dipendenti dell’Amsa sono rimasti impegnati fino alla tarda mattinata di ieri per restituire il decoro alle aree di passaggio del corteo. In particolare, via Torino e la zona del Castello dove i partecipanti del Mayday parade hanno abbandonato bottiglie e rifiuti di ogni tipo. L’intervento di pulizia ha avuto un costo che è stato stimato in circa 18mila euro.
Repubblica milano
Continua...

sabato 1 maggio 2010

Alla Darsena ruspe e spazzini

Il sindaco: «È finito un incubo»

«É un giornata storica». Di più. «Per me è finito un incubo, era un’angoscia vedere l’area ridotta così». Il sindaco fa doppia festa sui Navigli. Arriva alle dieci del mattino e dopo quattro anni riprende in mano le «chiavi» della Darsena, dopo una battaglia legale con i concessionari che dovevano realizzare il maxi-parcheggio. Fa un veloce sopralluogo con l’assessore ai Lavori pubblici Bruno Simini mentre i mezzi dell’Amsa iniziano a ripulire (e vanno avanti fino alle otto di sera) l’area trasformata nel tempo in una discarica a cielo aperto. A mezzogiorno inaugura qualche centinaio di metri più in là, lungo il Naviglio Grande a NavigaMi, che segna il ritorno dopo cinquant’anni di un salone nautico a Milano. Cinquanta barche ancorate lungo il canale che si trasforma fino a domani in un porto in città.
«Finalmente - sottolinea Letizia Moratti - dopo anni di attesa il concessionario», presente ieri mattina, «ci ha riconsegnato la proprietà della Darsena, sono felicissima perchè ora possiamo pulirla e riqualificarla». Si può parlare del futuro, anche se precisa che «stiamo valutando le ipotesi con la sovrintendenza, ci sono resti archeologici che andranno restaurati e valorizzati, sarà una zona fruibile per i cittadini con verde e possibilmente con acqua almeno per una parte. Mi piacerebbe che fosse visibile anche il fondo ligneo originale». Ma non si sbilancia sui costi del restyling, «investiremo quello che sarà necessario, assicuro che tornerà presto alla bellezza e al decoro che merita».
Lo scorso 16 ottobre il Comune aveva disposto la decadenza del contratto stretto nel 2004 con Progetto Darsena spa, che doveva realizzare il silos fermato prima dalle indagini archeologiche («ma il concessionario non ha mai consegnato i rilievi alla sovrintendenza» fa sapere Simini) e poi dai ricorsi. Al Tar della Lombardia lo aveva presentato anche la società, per sospendere l’atto di Palazzo Marino, ma la scorsa settimana i giudici lo hanno respinto e ieri l’area è stata formalmente restituita al sindaco. In un mese i tecnici di Metropolitana Milanese faranno gli accertamenti per verificare lo stato delle sponde e del fondale, dopodichè il Comune potrà decidere se rimettere l’acqua nel bacino o trasformarlo in un’area verde con servizi per i residenti e i bambini. «Procederemo gradualmente» precisa il sindaco. Su tutta l’area intanto sarà previsto un piano di illuminazione inizialmente per metterla in sicurezza e quando partirà il restyling per creare anche soluzioni scenografiche. La parte che confina con viale Gorizia la prossima settimana verrà ricoperta di terra in modo da piantare subito alberi e vegetazione.
La riconquista della Darsena viene festeggiata quindi insieme al ritorno del salone nautico a Milano. Fiore all’occhiello, lo scafo di «Azzurra», vincitrice nel 1983 della America’s Cup, ormeggiato lungo il Naviglio Grande accanto a imbarcazioni fino a 12 metri. L’assessore regionale alla Mobilità Raffaele Cattaneo ricorda che la Lombardia conta «seimila chilometri di coste interne e 183 porti, riscopriamo la vocazione della nostra regione alla navigazione e l'importanza delle vie d'acqua, anche in vista dell'appuntamento con l'Expo 2015, quando verrà riaperta l'idrovia Locarno-Milano-Venezia».
Il Giornale
Continua...