domenica 17 luglio 2011

Il Ritmo delle Città


Il Ritmo delle Città
Dal 15 giugno al 27 luglio.
Il Ritmo delle Città si appresta ad affrontare la sua quinta estate di programmazione di concerti jazz nel segno della continuità ma anche di un continuo rinnovamento del suo impianto artistico ed organizzativo.
L’evento, nell’anno 2011, mantiene i consueti obiettivi di carattere socio/culturale, come il rapporto fra iniziative musicali e contesto urbano, la valorizzazione della vocazione “policentrica” della città, l'offerta di un contributo alla soluzione dei problemi derivati dalla convivenza fra i cittadini, il coinvolgimento delle periferie milanesi con offerte culturali di alto livello e l’equiparazione qualitativa fra tutte le iniziative, indipendentemente dalle sedi. Il Ritmo delle Città promuove la partnership fra gli operatori impegnati nella rassegna, a cominciare dalle Associazioni aderenti al progetto, per proseguire con il Politecnico di Milano e l’Università Statale, in una stretta sinergia con le Istituzioni.
Informazioni tel. 02-9540.9482 - http://www.ilritmodellecitta.it Continua...

martedì 28 settembre 2010

Salvador Dalì a Milano


Il sogno si avvicina
22 settembre 2010 - 30 gennaio 2011, Palazzo Reale Milano
Torna a Milano dopo 50 anni il genio di Salvador Dalì con una mostra che indaga il rapporto del grande artista spagnolo, maestro del Surrealismo, con il paesaggio, il sogno e il desiderio.
Oltre cinquanta opere in mostra provenienti da prestigiosi musei nazionali e internazionali. In esposizione per la prima volta anche la sala di Mae West, realizzata all’interno del percorso espositivo così come fu ideata dallo stesso Dalì.

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano presenta a Palazzo Reale, dal 22 settembre 2010 al 30 gennaio 2011, “Salvador Dalì. Il sogno si avvicina” a cura di Vincenzo Trione.

L’esposizione è resa possibile grazie alla straordinaria collaborazione della Fondazione Gala-Salvador Dalí di Figueres e si avvale di importanti prestiti provenienti da musei nazionali e internazionali quali la Fondazione stessa, il Dalì Museum di St. Petersburg in Florida, il Boijmans Museum di Rotterdam, l’Animation Reserch Library dei Walt Disney Animation Studios di Burbank in California, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, il Mart di Rovereto e i Musei Vaticani.

La mostra, promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale con 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, presenta oltre 50 opere del genio di Salvador Dalì che indagano in modo approfondito il rapporto tra paesaggio, sogno e desiderio. L’artista spagnolo ritorna così a Milano dopo la mostra personale che si svolse nell’ottobre del 1954 a Palazzo Reale, nella Sala delle Cariatidi. La stessa Sala delle Cariatidi da cui trasse ispirazione per la sede della sua casa di Figueres, oggi sede della Fondazione Gala Salvador Dalì. L’allestimento sarà a cura dell’architetto Oscar Tusquets Blanca, amico e collaboratore di Salvador Dalí: è infatti sua la realizzazione della sala Mae West nel museo di Figueres dedicato al pittore spagnolo e il famoso sofà “Dalilips”, realizzato su disegno dello stesso.

Per la prima volta la sala di Mae West viene realizzata all’interno del percorso espositivo così come fu ideata dallo stesso Dalì. “Salvador Dalì. Il sogno si avvicina” si avvale di un comitato scientifico d’eccezione composto da studiosi di altissimo livello internazionale: Montse Aguer, direttore del centro di studi daliniani Hank Hines, direttore del Dalì Museum di St. Petersburg in Florida; Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani; Francisco Calvo Serraller, eminente studioso di arte moderna spagnola, e Robert Storr, curatore e critico statunitense decano della Yale School of Art.
Orari evento 'SALVADOR DALI'': Dal 22/09/2010 al 30/01/2011: Lun: 14:30-19:30 Mar-Mer: 09:30-19:30Gio: 09:30-22:30 Ven: 09:30-19:30 Sab: 09:30-22:30 Dom: 09:30-19:30
COSTO:
Palazzo Reale: 9€, ridotto € 7,50
ridotto speciale € 4,50

CONTATTI:
WEB: www.mostradali.it
TEL: 02.54913
www.comune.milano.it
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Expo a rischio, stop sulle aree

Respinto il piano tra Fiera e gruppo Cabassi. Adesso il rischio di un Flop clamoroso è dietro l'angolo.

MILANO - Milleseicentosettantacinque giorni all'evento, dice il sito web di Expo. Ma sono in molti a chiedersi se e come si arriverà mai, all'evento che avrebbe dovuto rilanciare l'immagine di Milano e fare da traino per l'intero Paese sviluppando il tema dell'alimentazione. Già, perché c'è un piccolo particolare: dopo 910 giorni dall'assegnazione dell'Expo 2015 a Milano, che aveva festeggiato a Parigi la vittoria sulla concorrente Smirne, non è ancora definita la disponibilità delle aree che ospiteranno l'esposizione con l'orto botanico planetario. Dopo mesi di lavoro, sembrava si fosse trovata la via d'uscita: la Fondazione Fiera, proprietari di due terzi dell'area, acquista il terzo rimanente dal Gruppo Cabassi. A quel punto, la stessa Fondazione, che è ente pubblico, mette a disposizione di Expo i terreni, ricevendo in cambio diritti di superficie che potranno essere esercitati dopo il 2015 per garantire alla stessa Fondazione un ricavo, con parte del quale si pagheranno i Cabassi.

Un puzzle complicato, ma che pareva poter azzerare polemiche su possibili speculazioni di privati, dubbi burocratici e controversie legali. Invece, il colpo di scena. La Regione stoppa l'accordo Fiera-Cabassi che pare praticamente raggiunto, con un parere legale che ripropone tre strade: l'accordo dei privati (che però impone ancora una perizia sul valore dei terreni e lascia l'ultima parola alla Regione, ente vigilante rispetto alla Fondazione Fiera); l'acquisto da parte di una nuova società pubblica con i soldi della Regione; l'esproprio.

Si torna alla casella del via, insomma: ma i tempi stringono. Entro il 18 ottobre il Bureau International des Expositions, che da Parigi vigila attento sulle vicende di Expo, vuole avere la certezza delle disponibilità dei terreni. Senza quelle, l'assemblea del Bie non potrà ufficializzare, in novembre, la registrazione del dossier di candidatura di Milano.
Ma pare impossibile che in venti giorni si riesca a fare quello che non si è fatto finora. E il cda di Expo striglierà, con una lettera, i soci invitandoli a trovare una soluzione in tempi rapidi. Il presidente Formigoni ieri è stato rassicurante. Prima ha confermato che «sono aperte ancora tutte le ipotesi e per ognuna è stata individuata la strada». Poi, ha assicurato che «abbiamo i tempi per risolvere il nodo e l'importante è vedere dal punto di vista giuridico il limite entro cui trovare soluzioni legittime». Ottimista anche il ministro degli Esteri, Franco Frattini, che non ha dubbi: «L'Expo si farà a Milano e sarà un grande evento».

Mentre le diplomazie istituzionali sono al lavoro, l'architetto Stefano Boeri, candidato sindaco alle primarie del centrosinistra, che aveva realizzato il masterplan di Expo, propone di cambiare destinazione: «Andiamo all'Ortomercato. Sono aree pubbliche, non ci sarebbero rischi di speculazione e sarebbero adatte al tema». Lo incalza un altro candidato alle stesse primarie, Giuliano Pisapia: «Un errore andare all'Ortomercato. Piuttosto, usiamo i padiglioni già esistenti della Fiera». È così: Expo non mette d'accordo proprio nessuno.
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lunedì 17 maggio 2010

Così cambierà Piazza Piemonte

Là dove c’è il cemento tornerà l’erba, sarà alzato un podio e verrà collocata in cima una statua di Sassu: il «Cavallo del mare».

La rinascita di piazza Piemonte passa dalla demolizione, tra giugno e luglio, di un terzo dell’ecomostro che porta ai box sotterranei e dalla donazione della scultura al Comune da parte dalla Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares. Il «Cavallo», nel progetto approvato dalla Fondazione e condiviso dal Comune, occuperà la porzione di suolo tolta allo scatolo. Salgono così a quattro le opere di Sassu assegnate al «Parco delle arti» di fronte al Nazionale. Non è ancora sicuro, invece, il destino delle «Tre Grazie» di Salvatore Fiume: la prima ipotesi è stata bocciata dalla Commissione paesaggistica di Palazzo Marino e gli eredi, adesso, ci riprovano con un secondo, e definitivo, schema di intervento. L’autosilo da 600 posti è finito da due mesi. La pensilina è stata colorata di bianco, in tono col Teatro, e aggraziata da un giardino pensile sul tetto: «Il paesaggio è già nettamente migliorato» osserva l’assessore ai Lavori pubblici, Bruno Simini. Da questa settimana si lavora al piano di risistemazione superficiale dell’area. L’assessore al Decoro urbano, Maurizio Cadeo, incontrerà la famiglia di Fiume, i legali e l’architetto Umberto Callos Calloni per discutere della nuova ipotesi di studio sul centro di piazza Piemonte: «Troveremo un’intesa — assicura —. E speriamo che la Commissione paesaggistica non blocchi nuovamente l’operazione». L’ultima volta, le «Tre Grazie» si erano incagliate sul frassino in mezzo all’incrocio. Le sculture, conclude Cadeo, «non sono orpelli, ma un contributo fondamentale per la rinascita di piazza Piemonte». Quattro sicure. Forse cinque.
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giovedì 13 maggio 2010

A Milano arrivano i Bersaglieri

Al via la 58esima edizione del raduno dell’associazione nazionale dei Bersaglieri. Centomila fanti piumati invadono Milano con un ricco programma che si protrarrà per tutto il fine settimana.

L’inaugurazione? Mercoledì 12 maggio alle 14 con la Mostra dei Bersaglieri allestita al Museo del Risorgimento a Milano. Il primo momento solenne del raduno è previsto per venerdì 14 maggio alle 11, con la cerimonia dell’alza bandiera e la deposizione della corona al monumento al Bersagliere in piazza Duomo.
“Milano è orgogliosa di ospitare un appuntamento così significativo- spiega Massimiliano Orsattil, assessore al Turismo Marketing Territoriale, Identità -,che sono certo oltre a far segnare un afflusso importante di partecipanti saprà catalizzare l’attenzione degli stessi milanesi, da sempre affezionati ad un Corpo così rappresentativo delle nostre Forze Armate.” Una tre giorni ricca di sfilate, concerti di fanfare e esibizioni ginnico-militari, che trascinerà la metropoli lombarda in un clima di rievocazione, e al contempo di attualità, circa la tradizione e la presenza del Corpo dei Bersaglieri nelle missioni nazionali ed estere.
Il programma - I festeggiamenti si apriranno Mercoledì 12 maggio alle ore 8.30 con un’esposizione filatelica dedicata al Corpo, presso il Palazzo delle Poste di Via Cordusio 4, mentre alle ore 14.30 il Museo del Risorgimento inaugura un’intera mostra atta a raccontare la storia dei Bersaglieri dal 1836 ad oggi. Venerdì 14 maggio alle ore 10.30 il Vice Sindaco Riccardo De Corato accoglie a Palazzo Marino il Medagliere Nazionale dell’Associazione Bersaglieri, accompagnato dalle immancabili fanfare. Nel pomeriggio del 12 maggio, dalle ore 15.00 alle ore 18.00 con partenza da Foro Bonaparte, due fanfare a bordo di bus scoperti animeranno le vie della città. La giornata si conclude alle ore 20.30 presso il Teatro dal Verme di Via S. Giovanni sul Muro, 2 dove 4 fanfare si esibiranno in un suggestivo concerto con ingresso gratuito sino ad esaurimento posti. La giornata di Sabato 15 si apre con 4 fanfare a bordo di bus scoperti che vivacizzeranno le vie della città facendo tappa anche in alcune delle principali case di riposo cittadine. Negli spazi del Castello Sforzesco a partire dalle ore 15.30 tutte le famiglie milanesi potranno ammirare le emozionanti evoluzioni ginniche e ciclistiche dei Bersaglieri. In serata, alle ore 21.30, 15 fanfare si esibiranno in altrettante piazze del centro città: da P.za Cordusio a P.za Sempione solo per citarne alcune.
L’apice dei festeggiamenti si terrà Domenica 16 maggio alle ore 10.00 alla presenza del Ministro della Difesa Ignazio La Russa e del Capo di Stato Maggiore dell’esercito Gen. C.A. Giuseppe Salotto e prenderà il via dai bastioni di Porta Venezia la sfilata celebrativa del 58° raduno nazionale dei Bersaglieri. Il lungo corteo sarà aperto dalla fanfara Aeronautica della Prima Regione Aerea, seguita dagli allievi della Scuola Militare Teulié, a cui faranno seguito 70 fanfare di fanti piumati provenienti da tutta Italia. La sfilata seguirà il seguente itinerario: Bastioni di Porta Venezia, C.so Venezia, P.za San Babila, C.so Europa, Verziere, P.za Fontana, P.za Duomo dove al termine, si svolgerà la cerimonia dell’ammainabandiera concludendo la tre giorni di festeggiamenti.
IL Giorno
Per maggiori informazioni sul programma, visitate il sito web:
http://www.bersaglierimilano2010.it/principale800.htm
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lunedì 10 maggio 2010

La mappa delle "vedovelle", l'acqua all'angolo della strada

Sono 417 e funzionano da ottant'anni garantendo il sollievo dei pedono assetati dal loro becco da drago

La più antica si trova in piazza della Scala ed è in bronzo.
Le altre 417, disseminate per tutta Milano, sono ih ghisa. Tutte hanno la forma di un drago verde. Sono le fontanelle di Milano, le cosiddette vedovelle, chiamate così perchè il flusso continuo dell'acqua, che da oltre ottant'anni disseta milanesi e turisti, ricorda nell'immaginario collettivo il pianto inconsolabile delle vedove. Il Comune, nell'ambito di un progetto che mira a incentivare l'uso dell'acqua pubblica, ha distributo, nel corso della Giornata Nazionale delle Bicicletta, diecimila mappe, stampate in carta riciclata, dove è possibile individuare la fontanella più vicina. Una mappa che è disponibile anche online, sul sito fontanelle.org, in cui è stata ricostruita tutta la rete delle vedovelle, la cui manutenzione quotidiana è affidata a Metropolitana Milanese.
"Vogliamo rilanciare le vedovelle non soltanto come simboli di un passato storico ed estetico da salvaguardare, ma anche come un patrimonio utile per recuperare la loro originaria funzione sociale, che è quella di garantire l'accesso facile e sicuro ad un'acqua di ottima qualità a costo zero" ha affermato l'assesore all'ambiente del Comune di Milano Paolo Massari, ricordando come il flusso continuo dell'acqua delle fontanelle, contrariamente a quanto si può immaginare, non genera alcuno spreco ma al contrario evita che eventuali ristagni provochino la formazione di flora batterica. "Anche la portata in uscita dalle fontanelle - ha aggiunto Massari - non si disperde inutilmente ma si scarica in fognatura, raggiungendo i depuratori di Milano dove viene disinfettata e rilasciata ai consorzi agricoli per l'irrigazione dei campi a sud della città".
Da questo link è possibile visualizzare la mappa con le fontane in tutta la città di Milano:
www.fontanelle.org/mappa-fontanelle.aspx
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venerdì 7 maggio 2010

Progetti dimenticati, Corso Indipendenza Milano

L' area di Corso Indipendenza, liberata dal traffico veloce, viene riqualificata da un giardino con scalinate e corsi d'acqua.
Arch. Maria Luisa Santagostino

L'area di Corso Indipendenza una delle tante aree milanesi nelle quali il verde risulta essere un elemento urbanistico secondario. Riportare, quindi, una zona verde di tali dimensioni, ad una unitarietà di percorso e di visuale prospettica, risulta essere l' intento di questo progetto. Tale unitarietà viene attuata eliminando due strade trasversali di minore importanza, ed interrando invece la Via Castelmorrone che risulta essere un asse viario ad alto scorrimento. Nel corso viene deviato il traffico veloce che procede nella direzione di Corso Concordia da una parte e Corso Plebisciti dall'altra (verso le altre radiali attigue); in Piazzale Dateo il problema dei parcheggi risolto da una autorimessa sotterranea progettata nel cortile della casa del Comune prospiciente la piazza, e da un parcheggio previsto dal progetto del Passante Ferroviario, che transita in viale Piceno. La parte centrale del corso delimitata da doppie file di alberi ad alto fusto esistenti (ippocastano) che creano una cortina di separazione dalla strada e delimitano lo spazio verde: la parte interna viene liberata dagli alberi e pensata come un unico elemento architettonico degradante da piazzale Dateo verso piazza Risorgimento. I tre piani altimetrici delle sezioni (1,5 - 2,5 e 3,5 m) sono collegati da rampe e scalinate ed un corso d' acqua sull' asse centrale collega le tre fontane che scandiscono il percorso. Ogni livello caratterizzato da differenti specie arboree di piccolo e medio fusto in modo da creare un differente effetto cromatico durante la fioritura primaverile. L' intervento, oltre a valorizzare una zona semi - centrale da un punto di vista commerciale, regala alla città un percorso pedonale nel verde adatto ad ospitare manifestazioni all' aperto di carattere artistico e culturale.
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