giovedì 22 aprile 2010

Milano, Progetto Museo Del Novecento

Descrizione del progetto
Il Comune ha individuato nell’Arengario lo spazio migliore per allestire un Museo delle Arti del Novecento.

In particolare vi si vorrebbe collocare le collezioni civiche che, esposte dal 1984 al 1999 nella sede provvisoria al Palazzo Reale, comprendono oltre tremila opere che documentano attraverso autentici capolavori, i percorsi principali dell’arte italiana dell’inizio del secolo fino ai primi anni ottanta: dal Futurismo alla Metafisica, al Novecento, ai gruppi di Milano, Roma e Torino, fino all’arte Povera e alla Transavanguardia. Pellizza da Volpedo, Boccioni, Modigliani, De Chirico, Martini, Sironi, Fontana sono solo alcuni dei tantissimi artisti che saranno presenti nel Museo con le loro opere.
L’Arengario, costruito negli anni Trenta su progetto degli architetti Portaluppi, Muzio, Magistretti e Griffini, decorato in facciata con gli altorilievi di Arturo Martini, è stato individuato come sede di interesse architettonico, significativa e coerente con la destinazione a museo.

Caratteristiche del progetto
Il concetto generatore del progetto si fonda su alcuni obiettivi: organizzare all’interno del contenitore storico restaurato un sistema distributivo semplice e lineare; restituire un’immagine forte e al tempo stesso attraente all’edificio, così da trasformarlo in uno dei luoghi privilegiati del centro cittadino.

Nello spazio verticale della torre viene inserito un sistema di risalita verticale

con una rampa a spirale che dal livello della metropolitana raggiunge la quota della terrazza monumentale affacciata su Piazza del Duomo e Piazzetta Reale. La spirale vetrata, “tubo catodico” della comunicazione del Museo del Novecento, è il fulcro del percorso espositivo, semplice e lineare, che prende l’avvio dal celebre "Quarto Stato" di Pellizza da Volpedo e si dipana per i quattro livelli del corpo edilizio prospiciente via Marconi, fino ai due nuovi livelli che prendono il posto delle strutture soprastanti la Sala delle Colonne.
Tre nuovi ingressi danno accesso al museo: il passaggio coperto di collegamento con piazzetta Reale; il mezzanino della metropolitana; lo scalone monumentale esterno che, attraverso la terrazza loggiata, dà accesso alla caffetteria, raccolta in una sorta di conchiglia acustica.

L’allestimento delle sale si basa su un sistema di pareti mobili (roomscape) che consente estrema flessibilità, mentre il sistema illuminotecnico è attentamente gestito, sia attraverso l’uso di materiali che consentono il filtro meccanico della luce che con il controllo elettronico della dimmerizzazione. Al nuovo museo si affiancheranno, nel secondo piano di Palazzo Reale, gli spazi dedicati alle prestigiose collezioni Jucker, Vismara, Marini, in precedenza ospitate nella Villa Reale sempre a Milano, che adesso è sede del Museo dell'Ottocento.
Vi è poi un’attitudine particolare nell’interpretare la funzione museografica in senso moderno, con una attenzione alla gestione, al rapporto col pubblico, ai momenti didattici. Gli spazi infatti sono integrati in varie occasioni (percorsi, punti di sosta, sistema delle risalite con scale mobili) da strutture che hanno lo scopo di avvicinare il pubblico, rendere possibili momenti di approfondimento e, in conclusione, rendere il museo un luogo confortevole e amabile.
Il progetto propone inoltre una particolare soluzione del cortile interstiziale che affaccia sul fianco del palazzo Reale, immettendo un sistema di risalite, con scale mobili, da cui il visitatore potrà apprezzare da vari punti di vista l’architettura quattrocentesca di palazzo Reale. Questo cortile, inoltre, consente un accesso da piazza Diaz e di fatto crea un pittoresco percorso di attraversamento verso la piazza del Duomo.
Inaugurazione Novembre 2010
Dove si trova?
Site Web

Nessun commento:

Posta un commento