venerdì 9 aprile 2010

Milano,sbarca l'esercito di terracotta

Golpe cinese a Palazzo Reale, sbarca l’esercito di terracotta
Per la prima volta a Milano i famosi guerrieri di Xi'an, superstar della mostra "I due imperi"

Hanno viaggiato distesi, ciascuno in una cassa blindata, imbracati come astronauti e sorvegliati a vista da sette accompagnatori. È la prima volta che i guerrieri del celebre esercito di terracotta di Xi’an lasciano la Cina per Milano. Non tutti e settemila naturalmente. Una delegazione di tredici, tra ufficiali, balestrieri e cavalieri, che ieri pomeriggio, rimossi i massicci coperchi delle loro scatole da viaggio, sono tornati a rivedere la luce. O meglio, i faretti a fibre ottiche predisposti a Palazzo Reale nella sala che, in penombra, ospiterà lo spettacolare e insieme fragile plotone in occasione della mostra «I due imperi» al via la prossima settimana.
Con i loro 400 chili di peso e le dimensioni a grandezza naturale di uomini solenni alti quasi due metri, i leggendari soldati di terra sono il pezzo forte di una esposizione che – in occasione dell’anno della Cina in Italia – ha messo d’accordo il Ministero per i beni culturali e lo State Administration for Cultural Heritage della Repubblica Popolare Cinese, e che porrà a confronto per la prima volta (e non senza un certo coraggio) la storia dell’Impero Romano e delle dinastie Qin e Han, fioriti entrambe oltre duemila anni fa e segnati da piccole tangenze fra usanze, costumi e conquiste culturali. Non a caso, proprio ai guerrieri di Xi’an saranno accostati legionari e centurioni marmorei dell’età di Trajano in arrivo dai musei archeologici di Napoli e Roma.
Tutto il percorso – distinto da un allestimento sobrio e costellato di oltre 450 pezzi – vedrà rispettato il dialogo ideale fra reperti d’oriente e d’occidente, con capolavori come la veste funeraria di giada intessuta con il filo d’oro per il re Jian di Zhongshan a colloquio con la statua del principe Giulio Claudio risalente al I secolo d.C. e scolpita in un marmo candido come il latte. Ma il vero ospite d’onore resta la piccola schiera uscita dalle file dell’armata che l’imperatore cinese Qin Shi Huang mise a custodia della sua tomba. Seppellita con lui sotto una coltre di terra riemersa casualmente, nei primi anni Settanta, quando un contadino inciampò in una testa divenuta occasione per uno scavo che oggi interessa un’area archeologica di oltre 50mila metri quadrati. Un mausoleo imponente di cui si può ammirare un assaggio dal fascino magnetico. In assetto di combattimento.
repubblica.it
Palazzo Reale dal 16 Aprile al 5 Settembre 2010

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