sabato 1 maggio 2010

Alla Darsena ruspe e spazzini

Il sindaco: «È finito un incubo»

«É un giornata storica». Di più. «Per me è finito un incubo, era un’angoscia vedere l’area ridotta così». Il sindaco fa doppia festa sui Navigli. Arriva alle dieci del mattino e dopo quattro anni riprende in mano le «chiavi» della Darsena, dopo una battaglia legale con i concessionari che dovevano realizzare il maxi-parcheggio. Fa un veloce sopralluogo con l’assessore ai Lavori pubblici Bruno Simini mentre i mezzi dell’Amsa iniziano a ripulire (e vanno avanti fino alle otto di sera) l’area trasformata nel tempo in una discarica a cielo aperto. A mezzogiorno inaugura qualche centinaio di metri più in là, lungo il Naviglio Grande a NavigaMi, che segna il ritorno dopo cinquant’anni di un salone nautico a Milano. Cinquanta barche ancorate lungo il canale che si trasforma fino a domani in un porto in città.
«Finalmente - sottolinea Letizia Moratti - dopo anni di attesa il concessionario», presente ieri mattina, «ci ha riconsegnato la proprietà della Darsena, sono felicissima perchè ora possiamo pulirla e riqualificarla». Si può parlare del futuro, anche se precisa che «stiamo valutando le ipotesi con la sovrintendenza, ci sono resti archeologici che andranno restaurati e valorizzati, sarà una zona fruibile per i cittadini con verde e possibilmente con acqua almeno per una parte. Mi piacerebbe che fosse visibile anche il fondo ligneo originale». Ma non si sbilancia sui costi del restyling, «investiremo quello che sarà necessario, assicuro che tornerà presto alla bellezza e al decoro che merita».
Lo scorso 16 ottobre il Comune aveva disposto la decadenza del contratto stretto nel 2004 con Progetto Darsena spa, che doveva realizzare il silos fermato prima dalle indagini archeologiche («ma il concessionario non ha mai consegnato i rilievi alla sovrintendenza» fa sapere Simini) e poi dai ricorsi. Al Tar della Lombardia lo aveva presentato anche la società, per sospendere l’atto di Palazzo Marino, ma la scorsa settimana i giudici lo hanno respinto e ieri l’area è stata formalmente restituita al sindaco. In un mese i tecnici di Metropolitana Milanese faranno gli accertamenti per verificare lo stato delle sponde e del fondale, dopodichè il Comune potrà decidere se rimettere l’acqua nel bacino o trasformarlo in un’area verde con servizi per i residenti e i bambini. «Procederemo gradualmente» precisa il sindaco. Su tutta l’area intanto sarà previsto un piano di illuminazione inizialmente per metterla in sicurezza e quando partirà il restyling per creare anche soluzioni scenografiche. La parte che confina con viale Gorizia la prossima settimana verrà ricoperta di terra in modo da piantare subito alberi e vegetazione.
La riconquista della Darsena viene festeggiata quindi insieme al ritorno del salone nautico a Milano. Fiore all’occhiello, lo scafo di «Azzurra», vincitrice nel 1983 della America’s Cup, ormeggiato lungo il Naviglio Grande accanto a imbarcazioni fino a 12 metri. L’assessore regionale alla Mobilità Raffaele Cattaneo ricorda che la Lombardia conta «seimila chilometri di coste interne e 183 porti, riscopriamo la vocazione della nostra regione alla navigazione e l'importanza delle vie d'acqua, anche in vista dell'appuntamento con l'Expo 2015, quando verrà riaperta l'idrovia Locarno-Milano-Venezia».
Il Giornale

1 commento:

Anonimo ha detto...

ORA BASTA!!! Fatela ritornare come quella di un tempo... piena d'acqua senza piante e detriti vari come negli anni 60; siamo stufi di tutto ciò, faciamola rinascere com'era cosi la gente può ammirare veramente il suo valore storico e del suo utilizzo; anche per il rispetto della povera gente che ha lavorato li da tanto tempo.

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